Nel mio lavoro utilizzo i concetti di Transazione e di Gioco per rendere esplicite problematiche di natura relazionale. Questi concetti vennero definiti da Berne tra il 1962 e il 1966, periodo che corrisponde alla seconda fase storico-evolutiva dell’A.T. in cui l’autore, influenzato da alcuni studi di cibernetica, si interessò attivamente alle varie teorie della comunicazione sia latente che manifesta. Berne integrò il concetto di stati dell’Io alle sue conoscenze di cibernetica e definì i diversi livelli di comunicazione “transazioni”, rappresentandoli con vettori a linea continua o tratteggiata rispettivamente per i messaggi verbali dati a livello sociale e i messaggi non verbali, nascosti, dati a livello psicologico.

La transazione è definita come “l’unità del rapporto sociale” (Berne, 1964 p. 31), uno scambio tra due persone, che consiste in uno stimolo e una risposta fra specifici Stati dell’Io. Berne distinse tre tipi principali di transazioni cui corrispondono specifiche regole della comunicazione, indipendenti dalla natura e dal contenuto delle transazioni ma basate sulla direzione dei vettori:

Transazione semplice (o complementare)

è caratterizzata da vettori paralleli e può avvenire fra due qualsiasi stati dell’Io di due persone. Ne deriva la prima regola della comunicazione, secondo cui finché i vettori della comunicazione rimangono paralleli, quella comunicazione può continuare all’infinito;

Transazione incrociata

un tipo di transazione complessa, corrisponde a quel tipo di transazione in cui i vettori non sono paralleli e lo stato dell’Io cui ci si rivolge non è lo stesso dal quale risponde l’altro. A questo tipo di transazione corrisponde la seconda regola della comunicazione, secondo cui quando i vettori della comunicazione s’incrociano la comunicazione si interrompe. Lo scambio comunicativo potrà riprendere qualora una o entrambe le persone coinvolte decidano di cambiare il proprio Stati dell’Io

Transazione ulteriore

sono caratterizzate dalla presenza contemporanea di due messaggi: un messaggio manifesto (stimolo sociale) e un messaggio nascosto (stimolo psicologico). La regola della comunicazione che ne deriva indica che l’esito di una transazione ulteriore è determinato dal livello psicologico e non da quello sociale